Il thriller viene dalla Norvegia ed ha il talento di Jo Nesbo. In principio, parlando di Paesi Scandinavi, fu Stieg Larsson che con “Uomini che odiano le donne” ci ha regalato personaggi indimenticabili, quali Mikael Blomkvist e Lisbeth Salander. Poi è stata la volta di Henning Mankell che ci ha appassionato con le imprese del suo commissario di polizia Kurt Wallander. Da citare anche Anne Holt, Camilla Lackberg e Lisa Marklund. Ma sebbene questi siano i “giallisti” scandinavi più in voga, non c’è dubbio che lo scettro del thriller spetti a Jo Nesbo. Da circa una decina di anni, tutti i grandi scrittori di genere hanno “subito” la sua presenza, da quando ha esordito nel 2000 con “Il Pettirosso”, il primo romanzo della serie dedicata al detective Harry Hole. Emblematico il commento di James Ellroy, riferito proprio a Nesbo: “Il più grande scrittore al mondo di crime sono io. Poi c’è Jo Nesbo che mi sta alle calcagna come un pitbull rabbioso, pronto a prendere il mio posto, appena avrò tirato le cuoia”.
Jo Nesbo, la nuova penna del thriller
Jo Nesbo, nato a Oslo il 29 marzo (leggi la biografia completa) 1960 è balzato in testa alle classifiche dei paesi nordici e anche nel resto del mondo ha ben pochi rivali. Il segreto del suo successo sta nel protagonista delle sue storie, Harry Hole, il poliziotto dalle intuizioni geniali, con un’innata attitudine all’autolesionismo, tipica dell’ex alcolista; con le cicatrici e le menomazioni esibite sul suo corpo, testimonianza del male nel mondo. Con quell’aria distaccata e stanca di vivere, un “antieroe” in cui ci si identifica, perché non ha paura di confessare difetti e debolezze. Scenari truci, personaggi capaci delle peggiori nefandezze, descrizioni mai tediose, grande capacità di tenere alta l’attenzione del lettore con un susseguirsi infinito di colpi di scena. Nesbo porta ad elaborare ragionamenti, che poi puntualmente spiazzano. È come se “precedesse” il lettore, percepisse quello che pensa, e alla fine riuscisse nel suo intento di stupire. E immancabilmente fa centro.
Personalità eclettica, quella di questo scrittore, che inizia la sua carriera lavorativa come calciatore professionista. In seguito diventa analista finanziario, oltre che cantante e compositore del gruppo rock “Di Derre” con il quale ancora si esibisce. Ad un certo punto scopre di avere un talento unico per la scrittura di “crime stories”. Oggi Jo Nesbo è uno degli autori di thriller più apprezzati al mondo. In libreria proprio in questi giorni, “Il Pipistrello”, che sta avendo un enorme successo. Si tratta, in realtà, non dell’ultima opera dell’autore, ma della prima. Il libro è stato pubblicato in Norvegia nel 1997, e ora finalmente è stato tradotto in italiano. È la prima avventura di Harry Hole, quella da cui tutto ha avuto inizio. Un trentaduenne ancora non completamente inaridito dalla vita, che è alle prese con il suo primo serial killer. La storia si svolge in Australia, dove Hole si è recato ad indagare sulla morte di una ragazza norvegese. Chi ha letto tutti i suoi libri, trova strano avere a che fare con un Hole ancora un po’ inesperto, che non vanta la sua solita sicurezza. Ma questa lettura è necessaria per capire alcuni passaggi nella vita del poliziotto.
Del 1998 è “The Cockroaches”, in versione ebook e purtroppo inedito in Italia. Ecco quindi tutti i romanzi che hanno Harry Hole come protagonista, e che hanno riscosso un enorme successo di pubblico: “Il Pettirosso” (2000), “Nemesi” (2002), “La stella del diavolo” (2003), “La ragazza senza volto” (2005), “L’uomo di neve” (2005), “Il Leopardo” (2009), “Lo spettro” (2011) e “Polizia” (2013). Nessun particolare è lasciato al caso, nei romanzi di Jo Nesbo. Harry Hole ha a che fare con assassini seriali, droga e corruzione alle alte sfere; rischia spesso la vita e vede morire attorno a sé le persone che ama, ma esce sempre vincitore perché riesce a mettersi nei panni del colpevole, a ragionare come lui. Illuminante il commento di Michael Connelly: “Jo Nesbo è il mio scrittore di thriller preferito e Harry Hole il mio nuovo eroe”. I fans condividono.