Da insegnante di greco al Liceo Classico e all’Università da ben 26 anni, do qualche utile consiglio per affrontare la prova di greco all’esame di maturità. So, cari studenti, che mediamente siete in difficoltà e che la prova di greco vi preoccupa perché avete sempre ritenuto questa materia difficile e di non facile traduzione, ma così non è affatto. La lingua greca presenta una struttura semplice, a meno che non vi propongano un impegnativo Platone o addirittura un Demostene. Ma non siate in ansia! Ciò non avverrà.
Il greco presenta una grammatica ponderosa, per cui bisogna studiare con metodo e costanza soprattutto negli anni del ginnasio, cosa che avviene di rado vuoi per una vostra predisposizione ad uno studio discontinuo e poco interiorizzato vuoi per le defajances che presenta la stessa classe insegnante, in cui pochi davvero pochi conoscono il greco con quel livello di approfondimento che garantisce un’adeguata didattica. La sintassi invece è scarna e basta conoscere alcuni elementi base per affrontare proficuamente la traduzione. Non confidate di tradurre collegandovi al cellulare o copiando dal compagno bravo: spesso la commissione d’esami è attenta e non consente simili abusi. È più onesto e più gratificante affrontare la prova di greco con le vostre risorse tenendo bene a mente i seguenti consigli:
A) Ripasso della grammatica per due ore al giorno anche con l’ausilio di un buon insegnante, facendo particolare attenzione ai seguenti elementi:
1) Valori di autòs.
2) Valori dei participi, ponendo attenzione all’uso o meno dell’articolo, che ci permette di distinguere le funzioni: congiunto( senza articolo); attributivo (con articolo); sostantivato (con articolo);predicativo ( senza articolo).in questo ultimo caso guardate bene sul vocabolario: sono indicati tutti i verbi che reggono il participio predicativo, che va tradotto con un’infinitiva/infinito/relativa.
B) Fondamentale è l’uso del vocabolario, che però va consultato dopo aver letto per almeno tre volte la versione sì da comprenderne il senso generale (se siete bravi!) e la struttura di base. Nel vocabolario troverete tutte le risposte, anche per la ricerca dei famosi verbi che vi creano problemi. Ricordate infatti che i verbi irregolari sono precisamente registrati e se non sapete risalire alla forma della prima persona dell’indicativo, cercatela nella prima persona del tempo che è nella versione. Durante il ripasso dei verbi a casa aiutatevi con famoso Pechinino, un catalogo delle forme verbali che possono ingenerare problemi e sottolineate sul vocabolario le forme che il Pechinino registra.
C) Ricordate sempre che in greco i verbi reggono i casi, come in latino, e solo il vocabolario vi consente di individuarli. La sintassi greca non è infatti uguale a quella italiana e potrete trovare verbi che in italiano reggono il complemento oggetto e che il greco reggono, ad esempio, il genitivo (es. verbi di comando e di contatto): sarà solo il vocabolario a suggerirvi la traduzione.
D) Le parole greche presentano una larga rosa di significati; Non vi scoraggiate! Solo i primi tre sono i significati più probabili e, se vi avventurate a cercare oltre questi, state bene attenti: è probabile che la voce del vocabolario in oggetto contenga una citazione dal brano che state traducendo. Se non trovate il significato adeguato, andate sul verbo reggente e cercate sul vocabolario il costrutto che state analizzando. Solo il verbo vi consente di trovare il significato esatto del sostantivo.
E) Ponete particolare riguardo agli spiriti e agli accenti: questi vi consentono di individuare le forme grammaticali.
F) Ripassata o studiata ( in questo caso l’impresa è improba e dovrete studiare almeno quattro ore al giorno), concentratevi sulla sintassi, leggendo molti brani di greco senza tradurli, con il semplice scopo di individuare le strutture che andrete a sottolineare sul testo e sul vocabolario, tenendo in considerazione i seguenti elementi:
G) La sintassi greca è alquanto semplice, perché il greco è anzitutto lingua parlata; quindi troverete nel brano una catena parlata che non dovete perdere di vista. Individuate il verbo e i sostantivi retti, sottolineate forme verbali e costrutti sintattici, rileggendo per almeno tre volte, come dicevo, la versione!
Procedete tranquillamente da sinistra a destra, seguendo l’andamento delle parole senza violentarlo. Non spostate nulla! Il costrutto è già pronto per essere tradotto. Non sottointendete nulla! Se vi viene la tentazione, ricordatevi che state sbagliando. Ricordate che la struttura greca è una collana di perle, in cui la perla successiva è intimamente legata alla precedente. Se alla fine della prima frase trovate , ad esempio, la voce “Polifemo”, di questi certamente si parlerà nella frase successiva e così via per tutta la versione, dove la frase successiva è sempre, dico sempre,una continuazione o un’epanalessi di quella precedente. Se seguirete questi pochi, ma spero utili consigli, andrete dritti verso il successo di una buona traduzione alla prova di greco, accorgendovi che l’impresa non era poi così ardua.
Per chiunque volesse gratuitamente consultarmi per dubbi e consigli per la prova di greco lascio il mio indirizzo mail: [email protected]