Autore: Francesca Diotallevi
Pubblicato da Neri Pozza - Maggio 2016
Pagine: 180 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura
Collana: I Narratori delle Tavole
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La storia di Dentro soffia il vento ci viene raccontata attraverso tre voci narranti. La prima è quella di don Agape, un giovane parroco, timido e impacciato, che fatica a catturare l’attenzione della comunità che dovrebbe guidare in quanto egli stesso nutre dubbi sulla sua fede e missione.
Prendere i voti era stata una diretta conseguenza della mia condizione di secondogenito. La mia era una famiglia importante, agiata. Con un fratello indirizzato a prendere in mano le redini dell’azienda fondata dal mio bisnonno e uno zio vescovo, che rivestiva un ruolo di spicco in Vaticano, il mio futuro era stato deciso ben prima che il Signore mi infondesse la vocazione. […] Avevano deciso al mio posto, e io avevo seguito la strada che qualcun altro aveva tracciato davanti a me. Fino al momento in cui, terminato il seminario, mi ero trovato davanti a una scelta: proseguire gli studi e la carriera in Vaticano, come era scontato che facessi, o svincolarmi da tutto, tentare di camminare con le mie gambe.
La seconda persona che incontriamo è Yann. Yann è un ragazzo taciturno, si porta dentro il dolore per la perdita del fratello Raphaël, partito per la guerra e non tornato più. Si sente in colpa perché sarebbe dovuto partire lui ma a causa di un incidente sulla montagna avvenuto molti anni prima ha perduto la completa mobilità della gamba.
Era passato più di un anno dall’ultima volta che avevo avuto notizie di mio fratello, e ancora non riuscivo a rassegnarmi all’inarrestabile scorrere del tempo, al mutare delle stagioni, alla vita che andava avanti nonostante tutto. Il dolore non si era rappreso attorno a niente, non aveva un punto fisso, si espandeva all’infinito.
Infine, facciamo la conoscenza di Fiamma, la protagonista di Dentro soffia il vento. Fiamma è una ragazza di diciassette anni, dai capelli rosso fuoco e una bellezza selvatica. Vive da sola in un capanno nel bosco, isolata da tutti, senza nessun tipo di contatto con la comunità fatta eccezione per Lucien, un vecchio amico della madre dal quale ha imparato a leggere e scrivere, il quale di tanto in tanto va a farle visita per portarle libri da leggere. Da sola sta bene, raccoglie erbe nel bosco, prepara decotti, però ora che la madre non c’è più sente la mancanza dell’unico amico che abbia mai avuto: Raphaël. Anche lui l’ha lasciata, partendo per la guerra con la promessa di un ritorno che non è mai arrivato.
Raphaël e io, crescendo insieme, avevamo diviso ogni cosa, sconfinando l’una nell’altro e viceversa, mescolandoci al punto che risultava difficile stabilire dove finiva l’una e iniziava l’altro.
Ogni sera si spinge fino al limitare della fattoria di Raphaël con l’instancabile speranza di vederlo comparire, e lì trova Yann assorto nei suoi pensieri di dolore.
Yann la odia. Molto tempo prima è stata Fiamma a curare la sua terribile ferita alla gamba. Avrebbe preferito morire piuttosto che rimanere in quello stato, inservibile. Si aggrappa all’odio che ha scelto di provare per lei quando sentimenti più oscuri e profondi si fanno strada in lui. Deve odiarla, non può essere altrimenti. Lei è la strega.
È proprio durante una visita alla famiglia di Yann che don Agape scopre dell’esistenza di Fiamma. La scorge nascosta tra gli alberi. Quando chiede agli altri abitanti del villaggio chi sia quella ragazza, scopre che nessuno è disposto a parlarne e tutti la chiamano “strega”. Decide allora di fare di Fiamma la sua missione: vuole ricondurre quell’anima smarrita in seno al gregge.
Era molto comodo per gli abitanti di quel piccolo villaggio esposto alle intemperie, considerai, avere un capro espiatorio su cui scaricare ogni responsabilità. Una strega cui imputare le più efferate nefandezze.
Riuscirà don Agape nel suo intento di salvare Fiamma o sarà lui a essere “salvato” dalla ragazza? E Yann metterà da parte l’ostinato odio per ascoltare finalmente il suo cuore?
Fede e amore sono i temi trattati da Dentro soffia il vento. Si intrecciano, trascinando il lettore in un vortice di emozioni dal quale è difficile uscirne indenni. Un libro intenso e profondo, una storia destinata a lasciare il segno nel lettore.
Approfondimento
La descrizione dell’ambiente e dei sentimenti dei personaggi è splendida. Anche il ritmo della narrazione, sebbene nell’ultima parte diviene un po’ frettoloso. Francesca Diotallevi indaga bene i sentimenti dell’animo umano, facendoci riflettere su quanto la vita ci metta a dura prova, ci porta in bilico tra ciò che è nostro dovere fare e ciò che veramente vorremmo. Bellissime sono soprattutto le descrizioni del paesaggio alpino, fanno venir voglia di vivere in quei borghi isolati, dove il silenzio e la quiete dominano incontrastati.
Danila Pisano