Autore: Gottfried Benn
Pubblicato da Adelphi - Novembre 2021
Pagine: 189 - Genere: Autobiografico, Narrativa tedesca, Romanzo storico
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Biblioteca Adelphi
ISBN: 9788845935626
ASIN: B09LHQDDM8
📗 Acquista scontato su ibs.it
📙 Amazon (spedizione gratuita)
📗 eBook su ibs.it
📙 Versione Kindle
📗 Trovalo usato
✪ Le recensioni dei lettori su Goodreads
L'autore ci racconta la sua esperienza di vita e di letteratura tramite alter ego, attraversando la storia della Germania nazista, la sua vita di medico nell'esercito, le sue idee forti e contrapposte alle ideologie dominanti.
Aver sempre saputo tutto, aver sempre avuto ragione, non è di per sé segno di grandezza. Ingannarsi e tuttavia dover ancora prestar fede a quel che si ha dentro: questo è l’uomo, dice uno dei miei Drei alte Manner – e al di là della vittoria e della sconfitta comincia la sua gloria.
Non è semplice definire il libro Doppia vita e il suo autore Gottfried Benn. D’altronde la complessità del suo pensiero non riesce a esprimersi nemmeno nelle pagine di questo libro fortemente voluto dal suo editore. Gottfried Benn non ha una possibile definizione in quanto come lui stesso dice “non colui che è qualcosa, ma colui che è attraversato da qualcosa e da qualcuno”. La sua scrittura, il suo pensiero vanno in direzione dell’estetismo e della forma, contro il surrealismo dell’epoca a vantaggio di un pensiero antieroico e ateo.
Il libro Doppia vita ripercorre la sua vita in modo molto distante dalle biografie alle quali siamo abituati. Non c’è traccia dei suoi genitori, della sua vita da ragazzo, ma di una società che coinvolge il pensiero e inneggia alla genealogia. Il vero inizio della biografia è nelle pagine in cui diventa Ronne, un alter ego, un soldato. Nei periodi di guerra sembra infatti trovare consapevolezza e pensieri costruttivi mentre il mondo cade a pezzi intorno a lui e gli ideali sembrano sgretolarsi. La sua doppia vita tra medico di campo e pensatore, scrittore si manifesta in questa doppia veste materiale, ma non solo. Il doppio è un tema dominante in tutta la sua vita: gli intellettuali dell’epoca lo credevano nazista perché aveva partecipato alla guerra e aveva indossato l’uniforme. Benn non si difende dall’accusa, ma scrive in risposta delle lettere in cui non si sente colpevole, anzi. Crede infatti come molti altri di essere stato partecipe al suo periodo storico, testimone consapevole che non ha mai perso il senso critico e non lo ha mai nascosto nemmeno ai superiori, rimane in Germania pur con l’accusa degli stessi nazisti di essere ebreo. Non facendo parte di alcun partito politico è stato osteggiato anche dagli intellettuali di sinistra, ma come lui stesso afferma anche gli altri non hanno fatto granché per cambiare le cose. Il suo spirito non è rimasto indifferente ai problemi della sua epoca e non è stato ipocrita nel difendersi o nel rinnegare un periodo della sua vita.
L’arte non è cultura, l’arte si rivolge, per un certo verso, alla formazione, all’educazione, alla cultura, ma soltanto perché essa non è, appunto, nulla di tutto ciò, bensì altro: arte, appunto.
I suoi anni trascorsi come medico lo hanno aiutato a guardare il mondo con una visione personale, al di là delle ideologie.
L’arte: non più il problema morale dell’eroe, non più gli ideali che costui infine annunciava, bensì i criteri dell’artista per esprimere sé stesso, dunque il suo spirito costruttivo, la sua genialità nel trovare i mezzi per rapire, suscitare una tensione, dissolvere l’Io, la sua consapevole applicazione dei principi della costruzione e dell’espressione, l’acquisita consapevolezza di tutto quanto appare come atto, atto creativo e del suo potenziamento.
Non è stato semplice leggere Doppia vita, in parte perché non è un romanzo, ma piuttosto un saggio in cui a parlare sono lo spirito critico dell’autore anche verso sé stesso e le sue opere. Riesce a coinvolgere nei capitoli centrali e nella parte finale quando le sue osservazioni vengono messe in fila punto per punto e analizzate. All’inizio è più ostico entrare nel suo pensiero, anche per la composizione dell’opera in cui ogni capitolo non è anticipatore delle vicende successive, ma frammentario. Il suo stile riesce ad essere chiaro e incisivo. Il dualismo tra arte e vita è una costante: medico di giorno e scrittore la sera. La sostanza e lo spirito in una stessa persona che non dialogano tra loro, sono ben divisi.
Il medico che cura indistintamente ogni persona e si preoccupa della forma, lo scrittore che invece è spinto dalle idee e dalla loro forza estetica.
Una vita doppia che si unisce nelle pagine del volume e ne fanno un testamento del suo pensiero, della sua vita e della sua elevata caratura morale.
Approfondimento
Gottfied Benn attraversa il periodo del Novecento partecipando a due Guerre mondiali. Nonostante la sua fascinazione verso il nazismo, fin da subito nutre forti dubbi e mantiene una propria visione prendendone le distanze pur partecipando come medico alla vita da campo.
Le novelle di Ronne, sono il suo scritto autobiografico sulla vita del medico da campo e Ronne diventa il suo alter ego. Il personaggio è riproposto anche in Doppia vita. Diventa direttore dell’Accademia di Prussia, ma già nel 1933 i nazisti lo bandiscono e addirittura vengono banditi i suoi libri. Nonostante questo Benn riesce a mantenere il suo ruolo di medico e non lasciare la Germania, mantenendo fede al suo ideale e alla sua etica morale.
Non conoscevo questo autore e grazie al libro ho potuto saperne di più e soprattutto conoscere il suo pensiero diverso da quello del suo tempo, innovativo e laico. Attraversato dall’arte, non artista, ma esteta e pensatore di alto livello.