
Autore: Francesco Recami
Pubblicato da Sellerio - Febbraio 2016
Pagine: 35 - Genere: Gialli
Formato disponibile: eBook
ISBN: 9788838935138

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Il Carnevale si tinge di giallo (e di rosso): Amedeo si autoproclama Sherlock Holmes e cercherà di dipanare un mistero che non smette di infittirsi…

«Basta che la mamma non lo venga a sapere. Vero Enrico? Tu oggi pomeriggio vai a vedere i carri allegorici e poi un filmino adatto alla televisione».
«Ok, nonno».
Milano. Un sabato pomeriggio. Amedeo Consonni suggella un accordo di segretezza con il nipote Enrico: all’insaputa della mamma, il nonno porterà il bambino alla festa di Carnevale organizzata dai vicini di casa peruviani e potrà finalmente andare con l’amata Angela a una festa in maschera. È tutto apparentemente molto semplice, fin troppo. Infatti, a rompere le uova nel paniere al Consonni ci penserà il vicino di casa Luigi De Angelis, il terzo in comodo ottuagenario e stravagante. Nonostante le premesse, il Carnevale si rivelerà tutt’altro che noioso per i vari protagonisti!
Nonno anticonvenzionale, Amedeo si troverà alle prese con indagini del tutto inaspettate, per risolvere quello che potremmo chiamare il “mistero di Carnevale”. Niente è come sembra: pregiudizi e preconcetti confondono e regnano sovrani, accanto a bugie bianche, qui pro quo e malentendu. Soltanto alla fine riusciremo (forse) a dare un volto all’insospettabile colpevole.
Questo mini-giallo-poliziesco super condensato vi conquisterà: il genere narrativo è soltanto un espediente per parlare di altro, di quello che c’è sotto la superficie. È una grottesca ricerca della verità che ci lascia con alcune domande senza risposta: tante le sfaccettature, diverse le chiavi di lettura, moltissimi gli spunti di riflessione. Giunti al termine della storia, ci rendiamo conto di aver bisogno di ripercorrerla. Dall’inizio, un passo alla volta: la scoperta dell’oltre è molto più profonda, e non deluderà affatto…
Festa di Carnevale nella casa di ringhiera è un racconto in cui si alternano toni agli antipodi: ironicamente serio, franco ma delicato, sereno e malinconico. La scrittura è fluida e a tratti pittoresca, anche grazie alla presenza del dialetto milanese, mentre la narrazione si svolge tra continui cambi scena, ciak funzionali per tenere alto il livello di adrenalina e curiosità.
La casa di ringhiera è l’affresco di vita quotidiana in cui molti lettori potrebbero identificarsi: ogni personaggio viene presentato in tutta la sua umanità, con le proprie contraddizioni, rendendo così autentici i vicini di casa che sembrano quasi quelli di ognuno di noi. Il finale è una riflessione sull’imprevedibilità della vita, che riesce sempre e comunque a sorprenderci, nei modi più inaspettati. Perché, in fondo, vivere è un continuo colpo di scena. E noi siamo sempre in cerca dell’effetto sorpresa.
Approfondimento
Erano le belle della RSA e non avevano mancato di adocchiare quel sessantacinquenne virile e ben portante, che per loro aveva l’età di un toy-boy.
Festa di Carnevale nella casa di ringhiera è disseminato di affermazioni ironiche, quasi caustiche. Infatti, vengono descritte situazioni che inizialmente suscitano ilarità, ma in un secondo momento lasciano spazio a un sorriso amaro e a un velo di tristezza negli occhi. Il vero punto di forza è la capacità dell’autore di accennare a temi delicati – quali l’affidamento dei figli, la solitudine e la demenza senile – con discrezione, riguardo e rispetto.
Geniale la scelta di raccontare la storia da due punti di vista opposti: da una parte abbiamo il mondo visto attraverso gli occhi di Amedeo e il suo sguardo disilluso; dall’altra c’è suo nipote Enrico, la quintessenza della spensieratezza, a cui basta un “Bombo atomico” per essere felice. Così lontani, eppure così vicini, rappresentano la sintesi perfetta di quello scambio d’amore magico che lega nonni e nipoti.
Barbara Pellegrini