Autore: Giacomo Papi
Pubblicato da Feltrinelli - Novembre 2020
Pagine: 176 - Genere: Commedia e Humour, Narrativa Italiana
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: I narratori
ISBN: 9788807034343
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“Si erano illusi di essersi spartiti tutti i desideri e i bisogni dell’umanità. Invece si erano dimenticati della felicità. Si erano dimenticati che l’essere umano vive soltanto se dentro ha un cuore che batte.”
Giacomo Papi racconta, con un romanzo amaro, divertente e acuto, il presente che stiamo vivendo estremizzandolo enormemente.
Siamo alla fase 41 bis, il virus attanaglia l’Italia da anni, le persone sono chiuse in casa impaurite e diffidenti, ma il governo in carica ci sguazza in questa situazione, anche perché grazie alla pandemia ha trovato il modo di aumentare i profitti distribuendo psicofarmaci come fossero caramelle. Happydemia è, infatti, il nome del servizio di delivery di psicofarmaci, con tanto di riders (consegnator) muniti di appositi borsoni pieni di ansiolitici, antidepressivi, sonniferi ed eccitanti. Tra loro c’è il diciannovenne Michele, emblema delle nuove generazioni che hanno un’immensa voglia di vivere, scoprire, amare, ma sono recluse dentro le mura domestiche senza contatti esterni per proteggere i familiari più anziani. Michele protegge il nonno, simbolo invece di coloro che hanno già vissuto molto e si trovano ora ad avere paura di morire. Con il borsone di Happydemia sulle spalle, Michele attraversa in bici la città semivuota, nell’ostilità crescente di quanti gli invidiano il lavoro, o anche solo la libertà di movimento, e di quelli che invece lo considerano un untore che propaga il virus di porta in porta. Grazie all’incontro con Miriam, una consegnator come lui, che non si toglie mai la mascherina “perché senza si sentirebbe nuda”, Michele scopre l’amore in un mondo in cui “la pelle era diventata il confine, la barriera di filo spinato che teneva gli altri lontani”.
Nonostante Happydemia sia un libro figlio di mesi così bui, riesce a strappare molti sorrisi e soprattutto suscita amare riflessioni, soprattutto sui politici sempre più alla ricerca di like e cuoricini sui social invece di occuparsi del paese e dei suoi abitanti.
Lo scenario immaginato da Giacomo Papi in questo libro parossistico spaventa e inquieta. Chi vorrebbe un mondo dove le nostre emozioni, la nostra quotidianità, i nostri stati d’animo, vengono controllati, gestiti e utilizzati solo per mantenere la calma sociale, per asservirci e farci stare buoni e renderci incapaci di scoprire che basterebbe aprire il cuore, (e usare il buon senso – questo sconosciuto) come hanno fatto Miriam e Michele, e tutto forse sarebbe migliore.
Approfondimento
Durante un’intervista, Giacomo Papi ha confessato che gli ispiratori del libro sono stati oltre all’attuale classe dirigente, anche Orwell e… Pinocchio!
Orwell è riferimento per chiunque scrive del presente, un riferimento imprescindibile. In Happydemia parlo proprio della situazione presente. Quando si scrive il presente Orwell è dentro alle parole che scegli. […] In realtà non mi sono intenzionalmente ispirato a Pinocchio. Scrivendo ho notato che la trama e alcuni personaggi ricalcano lo schema della storia di Collodi: Miriam la Fata Turchina, Attilio è Geppetto, Cometa e Moviola il Gatto e la Volpe; naturalmente Pinocchio è Michele, che a dirla tutta ha anche un problema con il naso.
Rosaria Faeta