
Autore: L. Frank Baum
Pubblicato da Feltrinelli - Giugno 2014
Pagine: 177 - Genere: Classici, Fantasy, Letteratura per ragazzi
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Universale economica. I classici
ISBN: 9788807901492

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Dorothy abita in una piccola fattoria nel Kansas, finché un ciclone non la trasporta in un paese fantastico assieme al suo cagnolino Toto, un paese popolato da creature fantasiose. Per rientrare nel Kansas, dovrà trovare il potente Mago di Oz, in grado di esaudire ogni desiderio. Per Dorothy comincia così un epico viaggio in compagnia di uno Spaventapasseri, del Boscaiolo di Latta e del Leone Codardo, in un racconto che serberà moltissime sorprese e preziosi insegnamenti esoterici.

Io voglio un cuore, perché il cervello non basta a farti felice, e la felicità è la cosa più bella che esista al mondo.
Oggi recensiamo un grande classico della letteratura per ragazzi, parliamo infatti de Il meraviglioso mago di Oz, di L. Frank Baum.
In questo riuscitissimo libro fantasy troviamo quattro personaggi principali, ognuno con un sogno da realizzare: il boscaiolo di latta, che agognava un cuore umano, il leone codardo che, come suggerisce l’attributo – che suona quasi come un ossimoro in relazione alla reputazione del grosso felino –, desiderava avere coraggio, lo spaventapasseri, che ambiva a possedere un cervello, e infine Dorothy assieme al suo cagnolino Toto, una ragazzina con il proponimento di tornare dagli zii nel Kansas, dopo essere stata trasportata da un ciclone nel regno di fantasia in cui è ambientato il romanzo.
Lo stile del racconto è piacevole e leggero, la storia è strutturata in maniera molto semplice ma coinvolgente, e in ogni sua caratteristica ritroviamo il linguaggio proprio per il pubblico verso il quale è diretto, ossia principalmente ai giovanissimi, pur essendo, come vedremo in seguito, una favola che presenta spunti adatti anche a un pubblico adulto.
Come dicevamo, i quattro personaggi principali enunciati all’inizio della recensione devono raggiungere la Città di Smeraldo, dove regna il Mago di Oz, il solo che può, grazie alle sue presunte arti magiche, aiutare i nostri eroi a realizzare i loro sogni. Tutto questo però avrà un costo: il pegno che i quattro dovranno pagare prima di veder realizzati i rispettivi desideri sarà trovare la Strega Cattiva dell’Est e la Strega Cattiva dell’Ovest, allo scopo di ucciderle.
Partono così alla volta di un viaggio epico attraverso ulteriori sotto-mondi fantastici, che Baum riesce a descrivere al meglio grazie ad un pregevole flusso immaginativo. I quattro riusciranno nell’impresa aiutandosi vicendevolmente, facendo valere ognuno le proprie doti e la loro straordinaria unicità.
Lascio ai lettori il proseguo del piacevole viaggio attraverso il romanzo, senza soffermarmi su dettagli che potrebbero svelare troppo circa altri sviluppi della narrazione. Possiamo però affermare con certezza che, se avete un animo da sognatori, questo è il romanzo perfetto sia per i bambini che per “bambini troppo cresciuti”, volendo utilizzare una battuta.
Approfondimento
Non c’è nessun posto come la propria casa.
Per quanto riguarda i punti salienti, mi sono soffermato sugli “aspetti esoterici” del libro.
Mi spiego meglio: in esso troviamo insegnamenti che se ben compresi possono aiutarci a capire molto circa noi stessi, le nostre capacità, e il ruolo giocato dalle nostre convinzioni circa il riuscire nella vita. A mio giudizio infatti, Il meraviglioso mago di Oz contiene una profonda morale che concerne la nostra dimensione interiore. Ciò che riteniamo o non riteniamo possibile, così come il legame con le nostre radici e l’apprezzamento che nutriamo per esse nonostante le avversità dell’esistenza.
Non mancano poi gli elementi più classici di un libro fantasy, vale a dire altre creature parlanti come dei simpatici topolini e le “scimmie alate”, i quali possono rammentarci valori come lealtà e solidarietà.
Se proprio dovessi sollevare un appunto non particolarmente lusinghiero ma altrettanto ininfluente nel piacere che si può trarre da questa lettura, esso si trova nei dialoghi e su taluni punti di svolta della vicenda, costruiti a volte in maniera forse troppo elementare.
Il tutto però, va inquadrato nel contesto del pubblico di riferimento, rivolto soprattutto ai ragazzini, che comunque non risulta determinante nel ribadire un giudizio complessivamente positivo su questo straordinario classico della letteratura.
Alessandro Testa