Autore: Cormac Mccarthy
Pubblicato da Einaudi - Maggio 2023
Pagine: 392 - Genere: Romanzo storico
Formato disponibile: Copertina Rigida, eBook
Collana: Supercoralli
ISBN: 9788806259570
ASIN: B0C1G8DW8J
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Vi racconto una storia. L’ultimo degli uomini è solo nell’universo che si oscura intorno a lui. Piange ogni cosa con un unico pianto. Nei resti pietosi ed esausti di quella che un tempo fu la sua anima non troverà niente da cui plasmare la benché minima cosa divina che lo guidi negli ultimi di questi giorni.
Un romanzo affascinante, dove l’ignoto, il linguaggio, la malattia mentale e l’inconscio si uniscono interrogandosi sull’esistenza. Il titolo, Il passeggero, è azzeccato, lo scopo è quello di identificare i personaggi come tutta l’umanità nella più grande figura del passeggero, colui che sa di esistere fino a un certo punto, ma che poi altro non è che un corpo inabissato di cui non si intravedono più neppure le tracce.
Quindi quanto è malvagio il mondo? Quanto è malvagio. La verità del mondo costituisce una visione raccapricciante al punto da far impallidire le profezie del più funereo degli indovini che mai l’abbiano abitato. Non appena ne convieni, l’idea che un giorno tutto questo sarà ridotto in polvere e disperso nel nulla più che una profezia diventa una promessa. E adesso permettimi di farti una domanda: Quando noi e le nostre opere saremo scomparsi insieme a ogni ricordo che le rievochi e a tutte le macchine in cui quei ricordi potrebbero essere trascritti e conservati e la terra sarà meno di un pezzo di carbone, per chi sarà una tragedia tutto ciò? Dove sarà rinvenuta quest’esistenza? E da chi?
Il mistero accompagna la lettura, i racconti evanescenti e privi di significato e logica di Alicia, la sorella schizofrenica di Bobby sono inquietanti e pieni di terrore in realtà, e ben si alternano alle vicende dettagliate del fratello Bobby, che condivide con il lettore un amore inspiegabile per l’altro, soprattutto per un altro al di fuori dei confini sociali, emarginato, come Debussy, una transessuale rifiutata dai genitori, detestata dal padre che addirittura l’avrebbe fatta picchiare dai compagni di classe, e amata dalla sorella sedicenne.
Un’opera letteraria di grande spessore filosofico e antropologico che riflette sulla coscienza umana scandagliando nel profondo e che, come la struttura del benzene, ha un che di esagonale, ciclico, ma anche transitorio.
Siamo negli anni ‘80 e Bobby Western (cognome non a caso, una scelta dello scrittore accurata e dovuta) è un appassionato di fisica, non così in gamba come la sorella Alicia, un genio in matematica, talmente abile da decifrare senza scrivere, da comporre senza usare le mani.
Bobby e Alicia hanno un segreto, sono innamorati, non si capisce se sia avvenuto un incesto, ma vivono in simbiosi di un legame paradossale, lei però soffre di pesanti allucinazioni che le mostrano spesso un personaggio Talidomide Kid, uno spietato omuncolo dotato di pinne, sembrerebbe, ma a volte si fatica a comprendere, e un insieme di altri esseri viventi, forse alieni che la conducono in una infestata narrazione.
Non so bene. Forse c’entra il fatto che un teatro non può mai essere al buio. Cosa che pochi sanno.
Un teatro non può mai essere al buio? No. La vedi quella luce alle tue spalle? Si? È sempre accesa. Indipendentemente da tutto. Sai come si chiama? No. Si chiama luce fantasma. E cos’è, ce n’è una in ogni teatro? Sì. Una in ogni teatro. Ed è sempre accesa. Giorno e notte? Giorno e notte. Sì. Non c’è scampo.
Il passeggero comincia con il ritrovamento di Alicia, impiccata a un albero e ritrovata morta il giorno di Natale da un cacciatore, sia lei che Bobby sono i figli di un fisico che partecipò alla creazione delle bombe atomiche e per cui entrambi temono di essere in colpa con Dio, per quello che ci credono, e la vita in generale, motivo che porterà Alicia a scegliere questa triste via.
Bobby invece che studiare ripiega sulle corse d’auto con le quali ha uno scarso successo, ma a seguito di alcuni incidenti preferisce diventare sommozzatore, il guadagno è ragionevole e non ha di che lamentarsi, le sue giornate sono scandite da ritrovamenti e da serate passate insieme a Billy il suo amato gatto.
Durante un’operazione di perlustrazione Bobby e il suo gruppo di lavoro si imbattono nel ritrovamento di un relitto turistico, un Jet, con nove morti. In questo Jet mancano la scatola nera e un probabile passeggero.
La scoperta del velivolo creerà non pochi grattacapi a Bobby che a breve riceverà diverse visite di agenti governativi vestiti come mormoni, che gli perquisiranno casa e in seguito anche la stanza del Motel in cui si era rifugiato, gli chiuderanno il conto in banca, li faranno scappare il gatto e in breve cercheranno di braccarlo, finché Bobby non cercherà di farsi aiutare da un bravo avvocato divorzista, la cui disciplina non era adatta, ma l’avvocato gli piaceva.
Anche Alicia scopriamo che fugge e si nasconde, ma in questo caso piuttosto da sé stessa che da qualcuno che la insegue e scriverà molte lettere a Bobby, e per la lettura dell’ultima Bobby chiederà il supporto a Debussy.
Suppongo che alla fin fine quello che abbiamo da offrire sia solo quel che abbiamo perduto. Non che ami i paradossi. È solo che sempre più sembrano l’ultima realtà concreta. Suppongo che l’osservazione non sia nuova.
Approfondimento
Non si riesce a staccare lo sguardo dal romanzo, presi da una febbrile voglia di arrivare alla fine, per trovarsi dinanzi a scene ancora più traumatiche, metafisiche direi e poco concrete, discorsi all’universo, apocalittici.
La piacevolezza di McCarthy è essenzialmente questa non si chiede e non si sfugge, immersi nello scandalo della vita e nella potenza della sua irrisolutezza, restiamo profondamente appesi nel non sapere e nel non comprendere cosa stia avvenendo, nel suo seguito probabilmente avremo le risposte che stiamo cercando.
Con il fiato sospeso e il sospetto si arriva all’epilogo restando a bocca asciutta. Un’opera di una potenza assoluta e liminale, che fatica a distinguere conoscenza da percezione e la storia di Bobby altro non è che un dettaglio della disarmante comunicazione di Cormac in cui tutti noi lettori siamo immersi.
Un viaggio ai margini che esula completamente dal controllo, dove la solitudine resta uno dei fili conduttori per rompere l’equilibrio, tutto chiede salvezza nella perdizione sfidante e oscura destinata a segnare e circoscrivere i pensieri nelle nostre menti.
Nausicaa Baldasso