Autore: Angélica Lopes
Pubblicato da Mondadori - Gennaio 2023
Pagine: 228 - Genere: Romanzo storico
Formato disponibile: Audiolibro, Copertina Rigida, eBook
Collana: Omnibus stranieri
ISBN: 9788804756637
ASIN: B0BQ1Q4GZ9
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La casa Flores diventa un rifugio femminile durante gli anni di una violenta dittatura in Brasile. Qui, Vitorina insegna alle altre donne l'arte del ricamo segreto delle suore, che diventa un codice per progettare la fuga di Eugênia dalla sua promessa sposa violenta e più vecchio di lei. La storia arriva, un secolo dopo, alla Rio de Janeiro di oggi, consegnata sotto forma di un prezioso merletto ad Alice, pronipote di una delle donne Flores. Alice ricostruisce la storia della sua famiglia con la compagna Sofia, raccontando una toccante storia di solidarietà femminile, coraggio e libertà.
Siccome rifiutava con tutte le sue forze il titolo di Signora di Caviúna, fin dal suo arrivo alla Fazenda Eugênia non aveva esercitato il controllo della casa che tutti si aspettavano. I primi giorni, le domestiche del Colonnello, sperando ancora di compiacere la nuova padrona di casa e di adattarsi alle sue esigenze, si erano mostrate rispettose e pronte a ricevere le istruzioni di Eugênia, che invece le aveva congedate adducendo a pretesto malesseri o altre preoccupazioni.
La maledizione della famiglia Flores, romanzo narrato magistralmente dall’autrice Angelica Lopes, offre ai lettori uno spaccato di vita delle donne coriacee che scandaglia l’amicizia, la tenacia e la solidarietà femminile. Fotografando con nitidezza e crudeltà il coraggio di chi prova con tutte le sue forze a essere libera e si ribella a una società arcaica e maschilista che non reputa le femmine esseri umani, ma solo oggetti, nelle mani di uomini vili e senza scrupoli.
Quella notte, il marito la cercò. Come sempre, Eugênia rimase immobile, fissando il soffitto, gli occhi opachi come quelli di un animale impagliato. Ma questa volta Aristeu non accettò la sua indifferenza, e lei ne fu sorpresa….Forza, muoviti. Non ho sposato un cadavere.
Leggendo le avvincenti e scorrevoli pagine di questa struggente saga familiare veniamo catapultati in Brasile agli inizi del Novecento dove le donne, sono ritenute automi utili solo per fare figli, che non possono scegliere il proprio marito, ma devono solo tacere ed eseguire gli ordini impartiti dal maschio. Cosa c’è di più agghiacciante e inumano di questo? Ce lo spiegherà Eugênia, concessa in sposa a un uomo violento molto più grande di le, che proverà, anche grazie all’aiuto dell’amica Ines, a fuggire da quel tragico destino impostole suo malgrado.
Accolsi le attenzioni che mi riservarono, mentre mi ripetevo mentalmente le parole impresse sul colletto di Eugênia che mi avevano così turbata. Mi sposo straziata, senza il diritto di oppormi. Fuori sembro silenziosa, ma dentro sto urlando. Velo, anello e collare. In una schiava mi vogliono trasformare. Mentre sorseggiavo il brodo, così caldo da farmi bruciare la lingua, osservavo il colletto di Eugênia. Davanti a me non vedevo più un ricamo, ma il lamento disperato di una condannata.
Approfondimento
La maledizione della famiglia Flores può essere considerato un romanzo nel romanzo, una storia nella storia, perché pur essendo scritto con un linguaggio scorrevole e semplice presenta una trama molto articolata che sul finale assume i contorni di un saggio sul femminicidio.
Inoltre questo capolavoro pone l’attenzione su temi importantissimi quali la condizione della donna che ancora oggi purtroppo in molti paesi del mondo non viene rispettata, al contrario viene considerata la stregua di un oggetto atta solo alla procreazione e troppe volte vittima di uomini che la uccidono in nome di un amore malato e perverso. Emblematico risulta anche il significato salvifico dell’arte del ricamo vista come unica via di comunicazione e come liberazione dalle angosce e slancio vitale, ci si sofferma poi sul valore dell’indipendenza che si capisce solo passando attraverso la morte.
Un testo forte struggente e appassionante che ci fa riflettere e punta il dito duramente su comportamenti coercitivi troppo spesso mascherati da falsi amori asfissianti: la donna quindi va rispettata non solo l’8 marzo in occasione della propria festa, ma ogni istante della propria vita, in quanto essere umano.
Francesca Votino