
Autore: Francesca Giannone
Pubblicato da Nord - Gennaio 2023
Pagine: 416 - Genere: Romanzo storico
Formato disponibile: Audiolibro, Brossura, eBook
Collana: Narrativa Nord
ISBN: 9788842934844
ASIN: B0BMM6K1WB

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Nel giugno del 1934, a Lizzanello, un piccolo paese nel Salento, Carlo e Anna scendono da una corriera, portando con sé le loro speranze e timori. Anna, la "forestiera" dal Nord, non si conforma alle norme sociali del Sud e sfida il destino tracciato per le donne. La sua vincita in un concorso per le Poste nel 1935 la rende la prima portalettere del paese, suscitando scandalo e risate sarcastiche. Tuttavia, per oltre vent'anni, Anna diventa il legame invisibile che tiene insieme la comunità di Lizzanello, consegnando lettere che cambieranno destini. La sua storia racconta la lotta per la libertà individuale, intrecciata con gli eventi della famiglia Greco e del paese, attraversando una guerra mondiale e l'ascesa delle istanze femministe, mentre due fratelli si dividono nell'amore per la stessa donna.

«Dalle mie parti è piuttosto normale, dato che sono cresciuta al confine con la Francia», lo interruppe Anna, voltandosi per un momento. Guardò Antonio coi suoi grandi occhi del colore delle foglie di ulivo, messi in risalto dal nero dei capelli, che teneva acconciati in una treccia morbida. La pelle diafana e sottile, di una creatura che non apparteneva a quei luoghi, le s’imporporò sulle gote. Antonio non sapeva dire se fosse per via del caldo, o se fosse stato lui, a farla arrossire ancora.
La storia della portalettere comincia negli anni Trenta del Novecento a Lecce. Anna, Carlo e il piccolo Roberto di un anno abbandonano prima il Piemonte e poi la Liguria per tornare alle origini scendendo con una corriera malaticcia in un paese caldo e assolato.
Carlo preciso nel suo completo e nelle scarpe Oxford lucidate e Anna a lutto per la morte della piccola Claudia con una treccia lunga e gli occhi di un verde oliva fanno capolino improvvisamente in un paese sconosciuto e quasi arcaico dove il tempo si è fermato e le tradizioni incalzano prepotentemente.
Ad aspettarli sono il fratello di Carlo, Antonio, la moglie Agata e la giovane Lucrezia. La casa dello zio aspetta il loro arrivo insperato da anni. Agata con le mani tozze e rovinate si ravviva in un attimo
per preparare il pranzo di benvenuto, Antonio resta fulminato dalla figura di Anna. Anche Anna rimarrà quasi incantata dagli occhi del fratello di suo marito, ma distoglierà lo sguardo velocemente.
Antonio sorrise, impacciato, poi allungò la mano e Anna gliela strinse debolmente. Lo sguardo però no, pensò lei, non aveva niente a che vedere con quello di Carlo, così furbetto, da seduttore. Gli occhi di Antonio erano intensi e malinconici e, in quel momento, sembrava che le stessero scavando dentro. Anna si sentì avvampare e distolse lo sguardo. Ecco, sono arrossita, che diamine, pensò.
In paese tutti parlano della forestiera, la donna che non si adatta agli usi e costumi del posto e che non va in Chiesa. Carlo si sente in imbarazzo, ma ha progetti così importanti da portare avanti che per alcuni mesi non si preoccupa, vuole sfruttare i terreni avuti in eredità per dare vita ad un impero del vino e per questo scenderà a compromessi con Don Ciccio padre di Carmela, la sua vecchia fiamma.
Nel frattempo, Anna stanca di passare le giornate inutilmente decide di candidarsi per la posizione di portalettere del paese, venuto a mancare Ferruccio è arrivato anche il momento di mettersi in gioco nel paese del marito. Lei una donna colta ed istruita, una maestra elementare, diventerà nel giro di pochi mesi la nuova portalettere e questa situazione creerà un grande scompiglio in famiglia. Carlo si sentirà umiliato e cercherà conforto in Carmela che finalmente potrà raccontargli del figlio Daniele, mentre il legame fra Anna e Antonio si rafforzerà a tal punto che egli sarà costretto ad imbarcarsi per la Libia, pur di allontanarsi dalla cognata. Agata amareggiata si rifugerà nella preghiera e nella crescita della figlia Lorenza.
Sai, ho sottolineato un passo che mi ha fatto pensare a te. – A me? E perché mai? Vuoi che te lo legga? – Certo che sì – Antonio sfogliò il libro finché non trovò la pagina che stava cercando. -Ecco qui-. E prese a leggere con voce calma: -‘Mi tormentava allora un’altra circostanza, il fatto che nessuno mi somigliava e io non somigliavo a nessuno. Io sono solo, e loro sono tutti-. Poi richiuse il libro e fissò Anna – È così che mi vedi? – chiese lei, col viso corrucciato. – Tu è così che ti senti? – Anna non fece in tempo a rispondere.
Gli anni passano e tra Carlo e Anna torna la pace, la comprensione e l’amore, anche se ormai il seme della discordia non cessa di esistere. Antonio ed Agata non dormono più insieme e fra Daniele e Lucrezia sboccia amore. Ma potranno stare insieme? A questo e ad altri interrogativi la risposta si trova leggendo. Fra i personaggi principali ve ne sono molti altri e ognuno con le sue difficoltà, dalla pazza Giovanna al solitario Tommaso, Elena e Carmela le chiacchierone e poi Don Luigi l’innamorato del passato. Fra una narrazione e l’altra si arriva veloci agli anni Ottanta e qui si assiste al ricordo di tutti promulgato adeguatamente dai racconti nostalgici di Roberto e dalle lettere di Anna.
La portalettere è un romanzo elegante, avvincente e curioso, piacevole e a tratti forse scontato, la storia della Seconda Guerra Mondiale è solo debolmente accennata, questo racconto non ha lo scopo di addentrarsi nei meandri bellici, piuttosto ci fa scoprire l’arretratezza del Sud dei primi anni del Novecento ed il profondo divario con la mentalità progressista del Nord.
La scrittura è snella e il libro si finisce in poche ore o pochi giorni dipende dall’allenamento del lettore.
Approfondimento
Dal titolo mi sarei aspettata qualcosa di più invece le battaglie femminili sono poco colorite e ben ovattate volutamente dall’impianto narrativo.
Affascinanti le descrizioni dei personaggi decise e profonde aiutano ad immaginare. La storia d’amore travagliata e i matrimoni combinati fanno da sfondo ad un cambiamento generazionale e al senso di libertà femminile, Anna accompagna Giovanna e Lucrezia a scoprirsi e a non temere il mondo, mentre l’ostilità bigotta di Agata le impedisce di fare leva e la cognata resta annegata nella sua scelta ignoranza. I toni pacati e i colori del sud alleggeriscono e inquadrano l’armonia della narrazione. Da lettrice appassionata ho colto nella fine un senso di continuità quindi aspettiamo il seguito con cui forse la scrittrice potrà dare respiro ai restanti personaggi minori perché di materiale ne abbiamo molto per confezionare una saga di successo.
Nausicaa Baldasso