Autore: Lorenzo Marone
Pubblicato da Feltrinelli - Aprile 2020
Genere: Racconti
Formato disponibile: eBook
ISBN: 9788858840665
📗 eBook su ibs.it
📙 Versione Kindle
🎬 La video recensione su Youtube
Lo squarcio di una quotidianità che nessuno si sarebbe mai aspettato, ma che tutti siamo stati costretti a vivere.
In questo breve racconto Lorenzo Marone fa rivivere i suoi personaggi di “Magari domani resto” per raccontarci una serata della scorsa primavera, durante l’emergenza Corona virus. Luce, ancora una volta nel ruolo di protagonista, esce di casa per andare a ritirare la spesa. L’atmosfera è quasi surreale: le strade dei Quartieri Spagnoli di Napoli sono deserte e grigie, come il colore delle serrande calate. Quella che Luce percorre non è solo una strada della sua città, ma di tutte le città e i paesi d’Italia, tutti nella stessa situazione. Grazie alle descrizioni minuziose e ai dialoghi realistici, il lettore si immedesima subito in lei e ricorda di aver provato le stesse emozioni in situazioni analoghe. E così, la signora Assunta che si sporge dal terrazzino al primo piano, Gennaro, il proprietario del negozio di alimentari e don Vittorio, il vicino di casa di Luce, ci fanno tornare in mente i sentimenti che ci hanno unito per mesi: la paura di non riabbracciare più le persone a noi care, l’ansia per quegli amici e parenti che lavoravano in prima linea in ospedale, il timore di perdere il lavoro e la speranza per un rapido ritorno alla normalità.
Approfondimento
Questa veloce lettura è un ottimo spunto di riflessione sul concetto di resilienza: Nel dialogo tra Luce e don Vittorio sul pianerottolo di casa viene analizzata quella sensazione di impotenza che ha colpito tutti noi, abituati a essere padroni della nostra vita, a correre rischi, a sbagliare, cadere e rialzarsi, ma sempre a seguito di scelte compiute più o meno consapevolmente. Siamo rimasti come bloccati, ci siamo sentiti inutili, e abbiamo incolpato noi stessi di non fare abbastanza. Ma, almeno per questa volta, non è stata colpa nostra. La cosa più difficile è stato accettare di non poter essere d’aiuto alla nostra cerchia sociale come invece sentivamo di essere prima di tutto questo. Ma don Vittorio ricorda a Luce e a noi che ci sono periodi in cui ciò che facciamo per noi e per gli altri è abbastanza anche se a noi non sembra. A volte bisogna solo resistere, accettare la situazione straordinaria e continuare a fare il massimo ogni giorno, continuando a essere gentili con gli altri e adattandoci al cambiamento come meglio riusciamo. Questo atteggiamento di resilienza ci aiuterà a superare qualsiasi ostacolo e ad affrontare tempi difficili, aspettandone di migliori. Non bisogna mai perdere la speranza: indipendentemente dalla gravità della situazione, è sicuro che questi arriveranno. Come dice il proverbio afghano citato da Don Vittorio, Possono uccidere tutte le rondini, non impediranno l’arrivo della primavera.
Alice Monti