
Autore: Emmanuele Bianco
Pubblicato da Baldini&Castoldi - 19/10/2017
Pagine: 277 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Romanzi e racconti

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Emma ha un lavoro, una famiglia e un compagno che si prepara a diventare suo marito. La sua è una vita colma di prospettive per il futuro. Una malattia però interromperà il normare fluire degli eventi, costringendola a una brusca e repentina inversione di marcia. Chi sarà la nuova Emma e quali contorni assumerà la sua nuova vita?

“Raccontare la mia vita mi aiuta a riviverla, come se in qualche modo ci fosse qualcosa da celebrare.”
Capita di accarezzare con la mente l’idea di un futuro non troppo lontano. “Come t’immagini tra un anno?” è la domanda capace di innescare un viavai di desideri, paure, progetti… Nei nostri calcoli ci sforziamo spesso di non perdere di vista gli eventuali imprevisti che, però, non sarebbero tali se fosse possibile prevederli.
Anche la protagonista di questo romanzo ama fantasticare sul suo futuro: un futuro in cui sogna di sposare il fidanzato Orlando e magari di essere in attesa del loro primo figlio. Un futuro in cui restare vicina alla mamma Corradina e al fratellino Rocco, senza mai allontanare il ricordo di un padre andato via troppo presto.
Ma la vita non vuole farsi imbrigliare. Ci stupisce. A volte ci spaventa. In qualche occasione ci sconvolge. Nel presente di Emma arriva una diagnosi difficile da accettare e un percorso fatto di cicli di chemioterapia e infusioni di cellule staminali. Termini complessi che fanno paura. Ma a fare ancora più paura è scoprire che l’unico donatore perfettamente compatibile sembra essere svanito nel nulla.
È questo il momento in cui la vita ci impone un cambiamento. L’attimo in cui possiamo decidere di arrenderci, distrutti da una notizia capace di annichilirci, oppure scegliere di lottare. Lottare con tenacia, coraggio e con una dose consistente di follia. Così farà Emma. Decisa a rimanere legata a quella possibilità di salvezza. Decisa a inseguirla a costo di dover compiere azioni assurde e poco lecite.
Emma scoprirà così una nuova sé stessa, determinata a far vacillare ogni vincolo. È un futuro tutto da scrivere quello che la attende. Un futuro in cui conoscere spicchi della propria personalità che non sapeva di possedere. Un futuro in cui fare nuovi incontri, con persone talmente diverse da lei da rivelarsi straordinari compagni di viaggio. Un futuro in cui immergersi nella vita di uno sconosciuto tanto da farla combaciare in ogni sfumatura con la propria.
E mentre il mondo andrà avanti, tra hashtag e social network, selfie e fashion blogger, Emma affronterà il suo percorso di rinascita, in una stanza sterile che le darà l’idea di una seconda gestazione: “È come se si venisse al mondo di nuovo, come se ci fosse uno sconosciuto giorno zero”. Ma chi sarà la nuova Emma e quanto della sua vecchia vita potrà continuare a far parte di lei?
Approfondimento
Il romanzo di Emmanuele Bianco è in parte ambientato in una stanza d’ospedale completamente sterile ed è forse questa stessa “sterilità” ad attraversare il racconto. È difficile sviluppare una qualsiasi forma di affetto verso i personaggi. Vorremmo provare empatia, gioire delle loro gioie e piangere dei loro drammi, ma risulta quasi impossibile. L’atmosfera è sempre un po’ fredda, distaccata, sterile appunto.
Si sente inoltre la mancanza di una traccia di verosimiglianza capace di sostenere l’intreccio testuale: un susseguirsi di situazioni scarsamente realistiche rischiano di indebolire irrimediabilmente l’impianto del romanzo. A confondere è anche la psicologia di Emma, spinta a inseguire una volontà contorta e malata a causa della quale, in un contesto reale, sarebbe probabilmente stata bollata come stalker con tendenze maniacali e affidata alle cure di un’equipe di ottimi psichiatri.
Bianco ci consegna però un’analisi attenta e perspicace della società in cui viviamo. Tra politici distratti e egocentrici, più impegnati a postare un nuovo tweet che a risolvere i problemi dei cittadini, e fashion blogger sommerse da scatoloni contenenti vestiti e accessori che non indosseranno mai ma che le case di moda continueranno a fargli recapitare nella speranza di una passeggera menzione su Instagram. Perché siamo anche questo: un mondo in rapidissima trasformazione fatto d’immagini a obsolescenza immediata e like. Tantissimi like. Si gioca tutto così, nello scatto giusto capace di regalarci il nostro istante di popolarità. La nostra gloria social. E poi?
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