Autore: Gianluca Morozzi
Pubblicato da Fernandel - Maggio 2023
Pagine: 188 - Genere: Narrativa Italiana
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Fernandel
ISBN: 9788832207484
ASIN: B0C3D5JPVM
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“Quando sarà diventato arancione, mia madre si alzerà tutta felice, e i genitori di Grazia guarderanno l’orologio preoccupati. Sarà l’alba, tra un po’, per tutti e due.”
Manca poco alla laurea di Gabriele. Mancano poche ore prima che la verità venga alla luce: Gabriele ha dato pochi esami. Ma sua madre non lo sa, e il tempo scorre. C’è ancora tempo per sistemare le cose? E come?
Eh sì, ho finito gli esami” avevo detto a mia madre balbettando un po’ “eh sì, adesso c’è la tesi, eh, ci vorrà un po’, mi ci vorranno” avevo meditato circa mezzo secondo, ragionando sull’attendibilità di una cifra qualunque “almeno otto mesi, sai, è importante, è difficile la tesi, otto mesi, ci vorranno.
Per Gabriele Bonfiglioli domani sarà un giorno importante: sua madre, Gelida, lo raggiungerà alla Facoltà di giurisprudenza a Bologna per assistere alla sua seduta di laurea. Gelida si presenterà nel suo completo rosa confetto, sfoderando un sorriso pieno di orgoglio e magari gli porterà anche un regalo. Tutto pronto, dunque, se non fosse che Gabriele ha mentito per anni.
Fisico allampanato, pelle diafana, magrissimo, capelli alla Einstein, da ragazzino Gabriele era acclamato in paese, una località sperduta dell’Appennino, come bambino prodigio. Il papà muore mentre lui è ancora nella pancia della mamma; un incidente che ha dei risvolti imbarazzanti. Gabriele cresce nutrito dall’affetto smisurato della madre che gli regala trecentomila lire dopo ciascun esame. La giovinezza di Gabriele si snoda tra amicizie, Drago e Scaglia, un innamoramento con la marchigiana Marianna che diventa la sua fidanzata per un breve periodo, e incontri grotteschi.
Divertente la scelta dei nomi adoperati per i personaggi di L’abisso: il Ticchettaro, il Kriminal e Gabella. Le bugie di Gabriele sono diventate, ormai, una gigantesca palla di neve. Sembra impossibile trovare una soluzione. L’unico al quale non può mentire è proprio sé stesso. Inoltre, se sua madre scoprisse la verità ne morirebbe. Questa consapevolezza lo atterrisce a tal punto da spingerlo, in diverse occasioni, sul punto di compiere gesti terribili, sull’orlo dell’abisso. Il protagonista ha ventiquattro ore per ristabilire l’equilibrio. La narrazione procede tra continui salti temporali, incontri bizzarri, spassosi monologhi interiori, incantando il lettore fino all’ultima pagina. Il libro si legge in un giorno.
L’abisso, nella migliore prosa di Gianluca Morozzi, ci trascina in un racconto di formazione, godibile e fresco, dove ciascuno di noi può ritrovare qualcosa di sé stesso.
Approfondimento
Sullo sfondo di un paese dell’Appennino e, successivamente, a Bologna, Morozzi racconta le gesta di Gabriele. Ci riesce con la sua prosa sciolta e leggibile. L’autore adopera un mix di ironia e amarezza, ricordando al lettore che la vita è imprevedibile e che l’uomo può sì, cambiare il corso degli eventi, ma che esiste, però, un destino con cui fare i conti. I dialoghi sono ben costruiti, un po’ meno taglienti del Morozzi che siamo abituati a leggere, ma forse perché la narrazione è più matura e serrata. Per chi ha letto le Notti bianche, questo libro ha dei tratti che ci riportano, in qualche modo, nella frenetica vita di un protagonista angosciato e introspettivo. Particolarmente esilarante è il dialogo tra Gabriele e il Ticchettaro, nel momento in cui si incontrano da adulti: il presente e il passato in un continuo botta e risposta. Mi è piaciuto il finale, con quel piccolo colpo di scena e la ripresa. Consigliato.
Potrebbe funzionare, mia madre non viene, io m’invento un voto, to’, centosei, vado a festeggiare, guadagno tempo. Poi un falso diploma di laurea lo fabbrico, in qualche modo.”
Insomma: scagli la prima pietra chi non ha mai detto una bugia.
Manuela Fucci