Autore: Cheryl Strayed
Pubblicato da Piemme - 2014
Pagine: 363 - Genere: Saggi
Formato disponibile: Copertina Rigida
Collana: Piemme voci
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Oggi la vita di Cheryl è fatta di cose belle: ha il lavoro che le piace, un marito che ama e che la ama, e due figli. Ma la strada per arrivare lì è stata lunga, gli anni della gioventù burrascosi e costellati di episodi drammatici, primo fra tutti la perdita della mamma a vent'anni. Cheryl ha attraversato quel dolore fino all'ultimo confine, senza rinnegarlo, e distillandone piccole cose meravigliose, come gioielli usciti dal fuoco. Piccoli rimedi al caos che condivide con tutti coloro che si rivolgono a lei per chiederle consiglio. Sono pagine traboccanti di comprensione e umanità, di umorismo e calore, che illuminano anche i momenti più cupi e danno la tangibile sensazione che nessun antro in cui il dolore ci confina è così oscuro da non lasciar passare un raggio di sole.
Piccole cose meravigliose dell’autrice Cheryl Strayed, può essere definito come una raccolta di lettere che l’autrice riceve da mittenti anonimi e a cui risponde tramite la sua esperienza di vita. Ma sarebbe troppo banale per descrivere ciò che in realtà è. A me, da subito, ha ricordato il sapore di alcune chiacchierate tra amici. Ma non delle chiacchierate qualunque e ancora meno che avvengono tra amici qualunque. Mi ha fatto venire in mente quelle confidenze che si fanno in alcune notti in cui ci si sente troppo leggeri o troppo pesanti a seconda della situazione, quelle notti in cui le parole fuoriescono come bolle di sapone. Le lettere che Sugar riceve, hanno un retrogusto agrodolce, così cariche di significato, di amore, dolore, rabbia, perdono e tutti i sentimenti di cui è pervasa la vita.
Lettere che rappresentano uno specchio in cui identificare se stessi poiché, state certi, che chiunque leggendole si immedesimerà e riconoscerà in qualcuno dei tanti variegati protagonisti che popolano e colorano queste pagine. Son certa che ogni lettore, tra queste righe troverà (o ritroverà) una parte della propria anima, troverà ciò che stava cercando, qualche ricordo annidato chissà dove, o addirittura ciò di cui non sapeva di aver bisogno. E poi c’è lei, Sugar, colei a cui questi ‘’estranei’’ si affidano, colei che in prima persona ha vissuto sulla propria pelle il dolore, ma tramite e grazie ad esso è riuscita a trovarsi: quel dolore e quelle crisi che percorrono e attraversano gli individui destinati a diventare davvero grandi. La perdita di una madre a vent’anni, una giovinezza burrascosa e poi la pubblicazione dei suoi libri, un marito e due figli da amare. Lei che riesce ad essere il faro, il punto di riferimento, l’ultimo appiglio per queste anime alla deriva che si sentono così sole da chiedere aiuto ad un’estranea, così sole da farsi amare da tutti noi. Essi raccontano esperienze così soggettive ma contemporaneamente universali e Sugar riesce ad accettare indistintamente le fragilità umane, partendo del presupposto che ogni vissuto emotivo ha una propria dignità e un proprio valore. Le sue parole e i suoi consigli in Piccole cose meravigliose aprono ferite che non sapevamo di avere e che scavano dentro di noi trasformandosi in una benedizione e ci convincono a liberare le nostre emozioni, a viverle fino in fondo per evitare che esse ci inglobino e si trasformino in sofferenza silenziosa.
Sugar incarna un’appassionata lettrice e un’attenta ascoltatrice delle emozioni che costellano la nostra vita interiore aiutandoci a comprendere queste emozioni, riconoscendone la complessità e narrandoci che sarà un processo lungo tutta una vita e assomiglierà ad una conquista da sudare. Se desiderate un libro in cui perdervi e ritrovarvi questo è quello di cui avete bisogno: fitte allo stomaco, batticuore, sogni ad occhi aperti, dolore, terrore, speranza; queste lettere prendono vita davanti agli occhi di chi ha il piacere/dolore di leggerle. Per tutta la durata di Piccole cose meravigliose ho avuto in mente questa frase di Larsson:
‘’Per essere liberi bisogna avere fantasia, ma una fantasia radicata nella realtà. Bisogna sapersi immaginare altri modi di vivere, di pensare, di sentire. Non basta sperare. La speranza può dare coraggio, il che non è poco, ma non è perché lo si spera che si sarà liberi.’’
Il cambiamento è sempre una sfida ma al contempo la nostra risorsa più grande, e Sugar ci insegna che tentare di aprire un varco per permettere al dolore di scorrere via, in un certo momento, diviene necessario. Ci educa ad una nuova visione del mondo e di sentire la realtà che racchiuda la forza del perdono e dell’istinto, del valore che possiede il prendersi cura degli altri ma prima di tutto di se stessi e della propria emotività, della dignità dei sentimenti (di qualunque natura essi siano), dell’importanza di essere padroni della propria vita e di urlare a pieni polmoni la felicità di essere vivi. La strada è lunga e ricca di incidenti di percorso, ma il messaggio del libro è che tutti abbiamo diritto a vivere e assaporare delle piccole cose meravigliose, tutti abbiamo e possiamo ottenere una possibilità di riscatto e Sugar ne da l’esempio più profondo.
Valentina Pitzanti