
Autore: James Rollins
Pubblicato da Nord - Novembre 2016
Pagine: 393 - Genere: Thriller
Formato disponibile: Copertina Rigida
Collana: Narrativa Nord

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Tucker e il suo fido compagno Kane non hanno alcuna voglia di lasciarsi coinvolgere in pericolose avventure dopo le esperienze trascorse in Afghanistan. Ma quando arriva una disperata richiesta d’aiuto da parte di Jane, il duo non può far altro che prepararsi e tornare in azione.

Tucker si sarebbe fatto una risata se quei discorsi da film giallo li avesse fatti un’altra persona. Però lei era Jane, una delle donne più equilibrate della Terra. Assegnata al Regimental Special Troops Battalion, era stata la miglior analista d’intelligence del 75th Ranger Regiment.
James Rollins torna in scena con un’altra avvincente avventura del ranger Tucker e del suo fedele amico a quattro zampe Kane. Dopo il PTSD maturato negli anni trascorsi in Afghanistan, Tucker aveva (saggiamente) deciso di lasciare le forze speciali Sigma e di non volere altri guai. Ma, evidentemente, l’avventura è qualcosa che sia il ranger sia il suo cagnone hanno nel sangue, e quando a chiedere il suo aiuto per sbrogliare un’ingarbugliatissima matassa è Jane, ex agente dei ranger, nonché vecchia fiamma di Tucker, questi non può far altro che accettare.
La ragazza si sente minacciata da un ignoto nemico che ha già provocato la sparizione o il decesso di alcuni suoi colleghi con i quali stava lavorando ad un progetto segreto, denominato progetto 623. Tucker e Kane si mettono in movimento e, dopo aver reclutato Frank, ex collega di Tucker e abile hacker, Nora, un’altra componente del progetto 623, e la stessa Jane, scoprono che c’è in ballo molto di più di quanto si potesse pensare all’inizio.
La storia prosegue tra colpi di scena inaspettati, avversari temibili e senza scrupoli, cadaveri e oscure macchinazioni di portata internazionale, il tutto narrato magistralmente da un Rollins ispiratissimo, fino ai drammatici eventi dell’epilogo.
Il progetto fantasma è un romanzo da leggere tutto d’un fiato, e senza indugiare oltre.
«Io la prendevo in giro, le dicevo che le piacevo soltanto perché ero sia omosessuale sia inglese, come il suo mito.»
Approfodimento
Il progetto fantasma non ha una trama perfettamente originale, e un lettore abbastanza esperto del genere potrebbe addirittura riuscire ad anticipare qualcuno dei numerosi colpi di scena del libro senza troppi sforzi. Ciononostante, lo stile e la fluidità della narrazione e il ritmo incalzante e avvincente rendono l’opera quasi stregata, donandole quella rara capacità di attrarre il lettore sin dalle prime righe e di non farlo alzare dalla poltrona prima che la lettura sia stata portata a termine. Il profondo legame tra Tucker e Kane, i sentimenti complessi di Jane, la storia di Nora e molte altre realtà si fondono e si avvicendano senza fine mentre il tempo scorre veloce e implacabile e gli eventi sembrano irrimediabilmente susseguirsi senza che i nostri possano far nulla per cambiarli e per impedire uno dei più grandi crimini della storia.
Ma ciò che riesce forse meglio alla coppia di autori è la descrizione delle sensazioni e delle emozioni dei personaggi: le reazioni da PTSD degli ex-soldati, la paura che attanaglia quando ci si accorge che la pista è ormai alla fine e non c’è più nulla da fare, l’impotente terrore dei civili sotto l’inferno dei bombardamenti, il frastuono insopportabile dello sdegno e della vergogna e la scia di silenzio lasciata dai carri armati e dalle esplosioni.
Le mani strette sulla ringhiera stavano tremando, e Tucker capì che Jane le vedeva sporche del sangue che la sua decisione aveva fatto versare. Riconobbe quel tremore, era lo stesso che assaliva lui in situazioni di stress. Ricordò l’espressione che uno dei suoi psicologi aveva usato riguardo al suo PTSD: ferita morale. Chi ne soffriva, non era più in grado di operare una netta distinzione tra ciò che era giusto e ciò che era sbagliato. E in quel momento Jane si trovava chiaramente in quella condizione.
Avrebbe voluto abbracciarla, stringerla a sé, e invece si voltò e tornò dentro, lasciandola sola coi suoi demoni. Non aveva altra scelta. Ho già i miei da tenere a bada.
Andrea Margutti