Autore: Robyn Harding
Pubblicato da Nord - Marzo 2019
Pagine: 336 - Genere: Thriller psicologico
Formato disponibile: Copertina Rigida, eBook
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In libreria dal 14 marzo
Arriva a marzo in libreria Il party, l’inquietante thriller psicologico di Robyn Harding che ci porterà a scavare nel lato oscuro delle dinamiche famigliari.
Kim e Jeff Sanders hanno tutto ciò che si potrebbe desiderare. Hanno da poco restaurato un magnifico appartamento in uno dei quartieri migliori di San Francisco e la figlia, Hannah, frequenta
un’esclusiva scuola privata, ha ottimi voti ed è considerata da tutti una bravissima ragazza. Infatti, per il suo sedicesimo compleanno, invece delle solite feste scatenate, Hannah ha organizzato un
semplice pigiama party tra amiche: niente ragazzi, niente birra, niente preoccupazioni.
Kim va a dormire tranquilla, cullata dal chiacchiericcio delle giovani ospiti al piano di sotto. Ma, all’alba, si sveglia e trova Hannah davanti al suo letto, con le mani ricoperte di sangue: Ronni, una delle invitate, ha sbattuto la testa contro un tavolino di vetro e adesso rischia di perdere un occhio. Inoltre, all’ospedale, i medici li informano che Ronni è risultata positiva all’alcol e alla droga.
In un attimo, l’immagine che Kim aveva di sua figlia va in pezzi. Mentre Hannah si chiude in un silenzio ostinato, Kim e Jeff sono costretti a difendersi dalle accuse della madre di Ronni, alla disperata ricerca di un colpevole, e a porsi una domanda di cui erano sicuri di conoscere la risposta: quanto conoscono Hannah?
A poco a poco, l’intera famiglia è costretta ad affrontare un abisso di ombre, segreti pericolosi e rimpianti, in grado di trasformare una vita da sogno in un incubo da cui non è possibile svegliarsi…
Kim avrebbe dovuto sentirlo, l’avrebbe sentito, se non fosse stato per i tappi nelle orecchie e il mezzo Ambien che aveva preso. Le ragazze erano due piani sotto, ma lei era corsa ai ripari in previsione delle risate, della musica e delle puntatine al frigo… Per assicurarsi un sonno profondo, aveva rosicchiato mezza pasticca di sonnifero nonostante i due bicchieri di vino bevuti dopo cena. L’aveva fatto un sacco di volte e non era mai successo niente. Kim aveva sempre avuto il sonno leggero, e negli ultimi tempi dormire bene era diventata un’esigenza. Tra gli ormoni che le scombussolavano l’umore e le tensioni del suo matrimonio, non poteva proprio farcela senza una bella dormita.
«Mamma! Papà!»
Kim squarciò con fatica il velo caldo e avvolgente del torpore farmacologico. Era la voce di Hannah, vicina, spezzata dalle lacrime… Kim alzò le palpebre pesanti e vide sua figlia ai piedi del letto, alta e bella nella sua camicia da notte che sembrava una maglietta da football, col numero 28 sul petto. Era il suo compleanno – sedici anni – e aveva invitato le sue amiche per un pigiama party. Cosa ci faceva lì, alle prime ore del mattino? E perché piangeva? Mentre si sforzava di recuperare la lucidità, Kim si rese conto che c’era qualcosa che non andava. Le lacrime rigavano il viso di sua figlia, e sulle sue mani c’era qualcosa… qualcosa di scuro e umido, che brillava nella luce tenue della radiosveglia… Sangue.
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