Un detto popolare recita che gli italiani sono un popolo di santi, navigatori e poeti.
Il fondo di verità c’è, come sempre, e ne prendiamo coscienza con debito orgoglio, poiché aver la vocazione e il diletto nello scrivere, significa essere in qualche modo sensibile all’arte nelle sue molteplici espressioni, ai dilemmi della vita sociale, ai cambiamenti dei tempi. In questa fiumana d’attivi scrittori è obiettivo di tanti veder premiato il frutto del proprio lavoro, farlo conoscere al grande pubblico, pubblicare. Per farci un’idea del fermento della scrittura in Italia basta pensare che sono più di 300, in media, i libri pubblicati quotidianamente.
Il primo passo da fare è valutare attentamente lo scritto, eliminare gli errori evidenti e grossolani di grammatica, ortografia, di forma e stile. Non troppo prolisso, non troppo frammentato. Una via di mezzo è efficace. Naturalmente, e vale per le case editrici serie, una volta approvata la pubblicazione, il vostro testo sarà in ogni caso sottoposto ad accurato editing da parte di un editor specializzato, una lente d’ingrandimento scorsa sull’opera, che rappresenta la prassi, anche nel caso di scrittori d’indubbia fama. Per valutare se il testo è pronto, cioè soddisfa i requisiti basilari per essere sottoposto all’attenzione degli editori potreste farvi aiutare dal personale qualificato di diverse agenzie letterarie sparse per tutto lo stivale.
Contro: richiedono un compenso per il loro lavoro offrendo un pacchetto di servizi allo scrittore esordiente piuttosto interessante. Pro: oltre a essere un primo “filtro” per capire se l’opera può avere collocazione nel mercato, si occupano di pubblicizzare la vostra opera e di presentarla attraverso un agente letterario a editori affermati, organizzare presentazioni e incontri con i lettori, interventi sui media e su riviste di letteratura.
Alcuni pensano che il rifiuto da parte di più editori sia sinonimo di scarso valore dello scritto, ma non dovrebbero, perché non è sempre così: può semplicemente darsi che l’opera così com’è non sia ancora pronta oppure che non ci sia richiesta sul mercato di quel tipo di genere. Per fare un esempio, è molto difficile pubblicare poesia con editori affermati nel nostro Paese, la selezione è molto dura perché le vendite sono minime, (si parla di qualche migliaio di copie) così come il margine di guadagno per gli editori, i quali puntano più facilmente su riedizioni di libri di successo, classici o di generi più venduti e autori affermati.
Non dimenticate mai che per quanto scrivere sia un’arte nel momento in cui decidete di pubblicare questa si deve scontrare con il mondo del commercio e stare alle sue regole, sacrificare a volte qualcosa. Un’altra opportunità è stabilire personalmente l’idoneità dell’opera, e quindi proporre direttamente il dattiloscritto agli editori. Molto spesso non si sa dove cominciare e a chi rivolgersi. Il web può aiutarci nella ricerca. In realtà di case editrici ve ne sono a migliaia. Tra queste molte sono specializzate in promozioni editoriali di tipo pubblicitario, turistico etc… altre ancora non si occupano di autori esordienti. Per questo motivo il campo si restringe sensibilmente. Personalmente, consiglio di iniziare dagli editori più vicini così da poterli conoscere personalmente oppure informarsi preventivamente per telefono se l’editore accetterà il vostro inedito se sono lontani. In caso affermativo, dopo aver chiesto se l’indirizzo che possedete sia aggiornato potreste inviare il dattiloscritto con ricevuta di ritorno. Sconsiglio vivamente l’invio per posta elettronica senza previo accordo con l’editore, nella stragrande maggioranza dei casi il vostro lavoro verrebbe cestinato e non ricevereste risposta.
Più copie dell’opera inviate a diversi editori più possibilità di pubblicare avrete. Per questo è bene rivolgersi sia agli editori affermati, che a quelli meno conosciuti, per poter meglio confrontare le eventuali proposte editoriali che riceverete, argomento di cui parleremo in seguito. La cosa più importante è partire da una “rosa” di editori scelta accuratamente, che si occupino principalmente del genere del nostro scritto. Se un editore pubblica solo fiabe e noi abbiamo un manoscritto di fiabe siamo in linea con la logica di questo ragionamento e le nostre opportunità di ricevere attenzione aumentano.
Alcuni si preoccupano che l’Editore possa utilizzare l’inedito inviato, a suo piacimento e di nascosto. Questa è una possibilità piuttosto remota. Le case editrici ricevono tante opere, e tante ogni giorno, per cui non è loro interesse mettere in dubbio la propria professionalità proprio con il vostro scritto. Le opere che non vengono pubblicate, a prescindere dalle motivazioni, vengono puntualmente cestinate. Però, per tutta sicurezza e per tutelare il proprio lavoro letterario da plagio e utilizzi impropri, alcuni hanno provveduto al deposito dell’opera presso la S.I.A.E. Esistono diversi tipi di deposito. Quello più economico ha una validità di 5 anni con possibilità di rinnovo. Il deposito non ha le stesse caratteristiche del diritto d’autore (che resta di proprietà dell’autore sino al 70°anno dopo la sua morte) ma può rivelarsi utile per far conoscere l’opera con “tranquillità”. Per ulteriori informazioni riguardanti le modalità di deposito potete rivolgervi all’ufficio S.I.A.E. della vostra città o scrivere a: Società Italiana degli Autori ed Editori, Direzione Generale -00144- Roma, Viale della letteratura 30 Sezione OLAF Servizio Deposito Opere Inedite.
Questo comunque solitamente non è necessario, considerando poi che se sarete pubblicati, l’Editore dovrà comunque tutelare l’opera. Ammettiamo che la vostra opera arrivi all’Editore. Verrà esaminata da una persona competente e in ultima analisi dal direttore editoriale che ne darà un giudizio finale. Il tempo medio di risposta varia da editore a editore e dalla quantità di elaborati che stanno esaminando in quell’arco di tempo. Se entro sei mesi circa non ricevete risposta molto probabilmente l’opera non rientrava in quella linea editoriale. Oltre a basarsi sulla qualità dell’opera l’editore dovrà fare valutazioni di natura economica. Perché? Perché deve decidere se investire, o meglio “rischiare”, il suo denaro su uno sconosciuto, quando invece è più sicuro farlo sulla pubblicazione di un cantante, calciatore, politico o scrittore già affermato come dicevamo prima.
Le spese, che includono preparazione dello scritto, delle immagini, della copertina, registrazione del codice ISBN, i bollini SIAE, la stampa, l’eventuale promozione e la distribuzione nazionale/regionale nelle librerie, non sono poche. Per questo motivo la stragrande maggioranza degli editori, oggi, chiede un contributo economico all’autore. L’entità varia da editore a editore, senza dubbio proporzionata alla qualità del servizio offerto e alla serietà e onestà. Anche editori noti ricorrono a questa formula commerciale, che non squalifica in alcun modo la qualità della vostra opera; questo rimane solo un modo per affrontare le spese insieme, con la speranza che siano ben ripagate.
Alcuni pur di veder pubblicata la loro opera accettano le offerte di editori a pagamento. Noi non vogliamo né consigliare né sconsigliare queste decisioni.
Vi ricordiamo però di esercitare cautela, perché nel mondo dell’editoria ci sono molti speculatori che si approfittano di scrittori alle prime armi, e che non esiterebbero a mettere in commercio il vostro libro senza interessarsi della qualità del contenuto, della promozione, delle vostre esigenze. Alcuni son cascati nel tranello, purtroppo, e hanno sborsato letteralmente migliaia di euro per mandare in stampa libri che ora prendono polvere chissà dove. Arriverà il momento di dover valutare e rispondere alle proposte editoriali. Potreste confrontare ciò che essi sono in grado di offrirvi, non solo in termini di convenienza economica, ma anche in qualità di stampa, di servizi promozionali, di diritti editoriali (alcuni acquisiscono i diritti esclusivi per la pubblicazione della vostra opera per qualche anno per esempio, il che comporta il non poter cambiare editore e in caso di grande successo quei diritti saranno rivenduti dall’editore ad altri editori affermati, altri lasciano i diritti all’autore) con le altre proposte.
Nell’articolo successivo ci occuperemo di cosa valutare quando riceviamo una proposta editoriale.