Autore: Tracy Rees
Pubblicato da Neri Pozza - Luglio 2016
Pagine: 453 - Genere: Romanzo storico
Formato disponibile: Brossura
Collana: I narratori delle tavole
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È una fredda mattina di gennaio del 1848 quando Amy Snow si allontana con il cuore pesante da Hatville Court, nell’Hertfordshire; ed era una mattina gelida anche quella di diciassette anni prima quando Aurelia Vennaway, eredi-tiera della fortuna dei Vennaway, trova una neonata abbandonata distesa sulla neve, e decide di prendersene cura, dandole il nome Amy Snow. Ma ora che Aurelia è venuta tragicamente a mancare, Amy è costretta a lasciare quel luo-go che è stato insieme casa e prigione, spinta a risolvere un enigma dietro la richiesta postuma di Aurelia stessa, una sorta di caccia al tesoro che rivelerà il più prezioso dei segreti.
Sola nel silenzio, l’assenza di Aurelia mi opprime, ma ora non è il momento di cedere, non quando ho appena intrapreso la mia ricerca. Devo essere più forte che posso.
Amy Snow non può concedersi il tempo di piangere la sua amica e benefattrice Aurelia Vennaway, venuta a mancare troppo presto. La giovane è costretta a farsi forza per risolvere la contorta caccia al tesoro che Aurelia ha segretamente preparato per lei, una ricerca che spingerà Amy ad allontanarsi da quella casa dov’è vissuta per anni tra soprusi e umiliazioni per avvicinarsi sempre di più al segreto che Aurelia ha ritenuto opportuno celarle quando ancora era in vita. È stata Aurelia a darle il nome Amy Snow, per ricordare la dinamica del suo ritrovamento anni prima: una neonata abbandonata a sé stessa, al freddo, circondata soltanto dalla neve.
Cresciuta nella cucina di Hatville Court, Amy non ha mai ricoperto un vero e proprio ruolo in casa Vennaway, in quanto i genitori di Aurelia non tolleravano che la bambina si sentisse a casa propria, concedendole di vivere sotto lo stesso tetto solo grazie alle pressioni della loro amata figlia. La piccola Amy cresce In queste circostanze, tra domande senza risposta sulla sua nascita, e il chiedersi quale ruolo occupasse in quella casa e nel mondo. A illuminare le sue giornate c’era però una costante: Aurelia. Vivace, piena di vita, irriverente e abituata a ottenere ciò che vuole. Amy e Aurelia vivono all’aperto, nascoste, per non suscitare l’ira dei Vennaway. Tra loro nasce una profonda seppur ostacolata amicizia, un rifugio da quel mondo che schiacciava le due giovani in modi diversi. Ora che Aurelia non c’è più, tutta la realtà che Amy conosce è venuta a mancare e la sua stessa esistenza sembra essere messa in discussione. Perciò per Amy è imperativo procedere in questa segreta ricerca che Aurelia le ha affidato, rivelandole i particolari passo dopo passo in alcune lettere; una ricerca che sarà difficile, estenuante, ma fondamentale non solo ai fini del segreto che vi è celato, ma soprattutto per la crescita personale di Amy che ha bisogno di staccarsi da quell’immagine di una bambina cresciuta in cucina, adagiata a dormire su un sacco di patate e vissuta per anni all’ombra di Aurelia Vennaway, per scoprire finalmente la donna che è davvero e che può diventare.
Vorrei che il mio presente avesse maggior valore. Eppure mi sorprendo a ripensare alle mie origini, su cui non mi soffermo da molti anni. Il metodo più sicuro per giungere all’ennesimo vuoto. Chi sono?
Approfondimento
Amy Snow è un romanzo storico che si inserisce in pieno periodo vittoriano richiamando l’idea del romanzo di formazione: di fatto la vicenda di Amy, maltrattata e desiderosa di riscatto, richiama in un certo senso l’esperienza dell’eroina del romanzo di Charlotte Brontë, Jane Eyre. Amy Snow mette in evidenza le ingiustizie sociali vittoriane, le lotte di classe, e soprattutto pone l’accento su una società di vetrina estremamente moralista e ipocrita, dove le apparenze rappresentano tutto e dove l’avere un passato discutibile e oscuro può marchiarti a fuoco.
Amy è costretta a fare i conti con il proprio passato ovunque vada: il non sapere nulla sulle proprie origini la rende disprezzabile agli occhi dei ben pensanti. Non importa quanto la giovane riesca a elevarsi o quanto buono sia il suo animo perché per tutti, o più precisamente per la società elitaria, Amy Snow resterà sempre la neonata trovata nuda nella neve e che ha approfittato della bontà dei Vennaway per tutti gli anni della sua deprecabile esistenza. Ma questa società non ostracizza solo i più deboli, chi non considera suo eguale, ma anche i suoi stessi membri, seppur in maniera diversa: la stessa Aurelia Vennaway ne è la prova vivente, un personaggio che aiuta il lettore a individuare le crepe di quel sistema dorato che è il mondo vittoriano. Aurelia Vennaway è cresciuta come una principessa, appartiene a una casata importante e rispettabile, eppure è profondamente irrequieta e insoddisfatta. Aurelia non tollera di dover rappresentare quell’idea di donna che la società impone a una giovane della sua classe. Vuole viaggiare, occuparsi di politica e partecipare ai circoli letterari; vuole rendersi utile e trovare il suo posto nel mondo, forse anche cambiarlo con la sua vivacità e la sua tenacia. Ma una donna non può decidere per se stessa.
Ci troviamo di fronte ad un romanzo che, nonostante i toni delicati, riesce a mettere in scena il conflitto vissuto dalla donna all’interno della società vittoriana del diciannovesimo secolo, indipendentemente dall’estrazione sociale alla quale essa appartenga, servendosi di due figure femminili apparentemente antitetiche ma contraddistinte entrambe da un animo da guerriere, decise a cambiare in un modo o nell’altro il loro destino, diventando le protagoniste della propria vita.
Amy Snow è un romanzo che consiglierei soprattutto agli anglofili, agli amanti dei romanzi storici inglesi ma senza troppe pretese, in quanto Tracy Rees non sembra soffermarsi troppo sul periodo in questione, pur curandone l’ambientazione, ma piuttosto sembra porre l’accento sulle descrizioni dei luoghi e l’evocazione di sentimenti e stati d’animo.
Michela Valente