Autore: Roberto Calasso
Pubblicato da Adelphi - Ottobre 2018
Pagine: 190 - Genere: Romanzo storico, Saggi
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: I peradam
ISBN: 9788845933097
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Prima di essere decifrati da Champollion, i geroglifici egiziani vennero interpretati come una lingua non discorsiva, segreta e rivelatrice, fatta solo di immagini. Sir Thomas Browne, medico alchimista e teologo, pose in atto questa concezione in tutta la sua opera di erudito e sommo prosatore, dando vita ad un'opera discreta, elusiva, difficilmente classificabile, fondata su di una cultura composita, stratificata e ormai remota; scritta in una lingua coperta dalla patina del tempo, in cadenza naturalmente religiosa e cerimoniale.
Era in lui, piuttosto, l’inclinazione a una via obliqua, che sfiora le cose nella loro ombra, una fede nell’impotenza del nominare .
Protagonista indiscusso di I geroglifici di Sir Thomas Browne è, ovviamente, Sir Thomas Browne, insigne erudito, medico alchimista, prosatore raffinato, il quale, dopo aver seguito l’iter previsto dagli studi di medicina in diverse università, si stabilì a Norwich, città dove risiedette fino alla morte, sopravvenuta nel 1662, svolgendo una vita tranquilla e senza troppo clamore, il cui unico fatto di cronaca degno di nota si ha nel 1664, quando venne consultato come autorità in un processo per stregoneria. Pubblicò Religio medici, Pseudodoxia Epidemica e due trattati, Urn Burial e The Garden of Cyrus, oltre a innumerevoli raccolte che costituivano il suo personale patrimonio di rarità. L’opera di Browne riflette a piena la sua epoca, quel Seicento barocco, pieno di contraddizioni, in bilico perenne tra passato e nuove scienze e la sua opera si estrinsecava proprio nel raccogliere un numero inusitato di riferimenti, di dati, di citazioni con il metodo della «raccolta di frasi».
Nonostante il suo successo, Browne rimase sempre autore di nicchia, per pochi raffinati, fino a che l’abile penna di Calasso non lo ha trasformato e reso fruibile, alla portata di tutti, senza tuttavia snaturare o semplificare il fascino della sua prosa, che lo rese ineguagliabile nella letteratura inglese, e soprattutto senza ridurre una tale produzione così raffinata ed erudita a sfondo di mera esercitazione stilistica. E nella propensione di Browne a rintracciare nel visibile, nella natura, il manifestarsi dell’invisibile, nella sua profonda convinzione che la decifrazione del reale passa dalla scrittura, troviamo e comprendiamo la sua concezione dei geroglifici egiziani come il linguaggio della natura scritto in immagini. La natura frammentata può trovare espressine solo in immagini, ed ecco che il linguaggio degli Egizi – i loro geroglifici – rappresentano una lingua antica, dove l’immagine, il simbolo, fornisce una visione immediata, istantanea e totale della realtà.
I geroglifici di Sir Thomas Browne non è certo un romanzo di facile lettura, infarcito di terminologie e rimandi non sempre di facile comprensione, ma allo stesso tempo è una lettura affascinante, che comprende una casistica svariata, che spazia e intreccia storia, cultura, alchimia, passato e presente; è una lettura che crea interrogativi, che spinge alla conoscenza, che induce il lettore ad andare oltre all’ovvio, allo scontato, al “tramandato” e arrivare all’origine del pensiero e della conoscenza; Calasso non si accontenta dell’ovvio e si abbandona a pitagoriche digressioni sul significato simbolico dei geroglifici nel Seicento e Settecento, sui rapporti con la Cabbala e con l’alchimia trasformista.
Approfondimento
Calasso pubblica la sua tesi di laurea ripercorrendo la vita e le opere di Sir Thomas Browne, medico, alchimista, poeta, erudito e ne analizza i testi e la scrittura regalando una lettura a volte ardua, ma di certo avvincente, che, ben lungi dall’essere un mero esercizio di stile per eruditi, diventa stimolo e trampolino per una impalcatura di pensiero di ben più alto respiro, portando il lettore a spostare il suo punto di vista del particolare la generale, dall’analisi dei testi di un letterato sino ad abbracciare un intero secolo.
Per Browne, dunque, la storia dei geroglifici è storia di un equivoco progressivo, per cui le “idee recondite”, espresse “nelle lettere e nella lingua della Natura”, diventarono infine descrizioni di storia naturale e furono trasmesse come tali, ormai mute e false.